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OSPEDALI & SALUTE – Presentazione Rapporto 2012

di Angelo Cassoni - 06.12.2012 15:44

Il Rapporto 2012 in TV e Radio

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Un vento del cambiamento che porta con sé processi complessi e dagli esiti estremamente incerti e talvolta ostili, soprattutto per la rete accreditata e per gli utenti.

L’alleanza virtuosa di tutti i protagonisti pubblici e privati del SSN per la costruzione dell’ospedalità del dopo crisi è stato il leitmotiv che ha pervaso l’incontro per la presentazione del numero dieci di “Ospedali & Salute”. L’apertura del Presidente Pelissero, sostenuta dallo slogan che campeggiava sullo schermo della Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di S. Maria sopra Minerva di una “spesa sanitaria più che moderata in uno stato con una spesa pubblica complessiva eccessiva”, è stata tutta incentrata sul momento poco felice dei rapporti tra la governance sanitaria, gli operatori e gli utenti. E, d’altra parte, lo stesso Rapporto si apriva quest’anno in modo non convenzionale con una inedita pre-introduzione dal titolo emblematico: “Salviamo il Servizio Sanitario Nazionale”.

Prima degli interventi degli altri relatori - il Consigliere Guido Carpani in rappresentanza del Ministro Balduzzi, Giovanni Bissoni neo presidente Agenas e Giovanni Monchiero presidente FIASO -, Nadio Delai ha snocciolato con la consueta maestria i dati più rilevanti della ricerca, analizzando le possibili dinamiche distorsive indotte della sanità finanziaria nei confronti della sanità reale e proponendo l’immagine dei “tre stantuffi” del sistema (operatori pubblici, privato accreditato, utenti), sui quali è essenziale esercitare una pressione uniforme ed equa per evitare il collasso della rete delle aziende di diritto privato e per continuare a garantire ai cittadini prestazioni tempestive e di qualità.

La festa del decennale del Rapporto, un po’ intristita dall’atmosfera cupa del momento, si è chiusa tuttavia con l’auspicio finale che i passaggi tecnici dei provvedimenti ancora in fase di elaborazione ed il possibile ritorno ad un governo politico anche della sanità, correggano gli errori di prospettiva tecnica ed economica dei cattivi interpreti dell’assioma di Piero Giarda sull’”aggredibilità” della spesa sanitaria.