- 08.01.2013 16:56
Lo scorso 30 dicembre, all’età do 103 anni, è morta il Premio Nobel Rita Levi Montalcini.
In questi giorni i media hanno raccontato e riassunto la sua lunga vita. Per due volte la Sede nazionale AIOP ha avuto modo di incontrarla: in una intervista di Luciano Onder pubblicata su MondoSalute (n.6/2003) e in occasione del 1° Gala per i premi Aiop dedicati alla Comunicazione e alla Ricerca nel dicembre 2003, in cui la prestigiosa ricercatrice accettò l’invito dell’allora Presidente Nazionale AIOP Emmanuel Miraglia, e a cui si riferiscono le foto allegate.
Nel ricordare la Montalcini, vogliamo farlo ripubblicando l’intervista di 10 anni fa.
Mondo Salute n.6/2003
Luciano Onder intervista la grande scienziata italiana che aprì un varco nello studio della neurobiologia
Levi Montalcini: quando la scienza è laica
Compagni di classe
Negli Stati Uniti
Il Nobel
Ritorno a casa
Nel suo ultimo libro "Tempo di mutamenti" lei dice che il nostro sistema di vita non è compatibile con i diritti dell'intero globo. Che vuole dire? Io ritengo che molte cose vadano cambiate, particolarmente dal punto di vista dell'infanzia. Nel periodo puberale , prepuberale e adolescenziale, noi dobbiamo riconoscere nel bimbo, nell'infante un cervello in pieno sviluppo, e quindi cambiare i metodi didattici oggi in voga ,che sono non quelli autoritari del periodo vittoriano ma quelli super permissivi. Dobbiamo riconoscere nell'infante un cervello, un'enorme capacità di rispondere ai messaggi che riceve. A tutt'oggi ciò non e' stato fatto. Io accenno proprio a questo nella prima parte del libro, alle potenzialità inesplorate del bambino e poi, in tutto il resto io ritengo che oggi e' obbligatorio riconoscere un nuovo sistema educativo, particolarmente in base alle enormi capacità dell'infante, che può perfino avvantaggiarsi delle nuove tecniche informatiche.
Ricerca italiana