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RAPPORTI INTERNAZIONALI - Gli investimenti in sanità: una priorità per la Commissione europea

di A. Sciachì - 18.04.2013 09:37




La Direzione generale Sanità della Commissione Europea ha adottato un “pacchetto” di misure volte ad individuare gli investimenti più importanti nel campo dello sviluppo e della coesione. L’iniziativa mira a sostenere gli Stati membri nell’orientamento ad una gestione più efficiente ed efficace dei loro budget per l’assistenza sociale e la sanità, promuovendo le migliori prassi e fornendo linee guida in materia.

Il documento “INVESTING IN HEALTH”, pubblicato dalla Commissione stessa, costituisce una componente chiave del pacchetto ed è motivato dai risultati dell’indagine annuale sulla crescita economica nel 2013, da cui è risultata evidente l’importanza del settore sanitario per una forte ripresa nel campo dell’occupazione.

Secondo la Commissione la salute, oltre ad essere un valore in sé, costituisce una precondizione per la prosperità economica e di conseguenza gli investimenti per la sanità sono riconosciuti come parte integrante della strategia generale di sviluppo “Europa 2020”.

Il documento citato intende rafforzare il legame tra le politiche sanitarie dell’Unione e le riforme dei sistemi sanitari nazionali e presenta casi esemplari relativi ad investimenti “intelligenti” finalizzati a rendere sostenibili i sistemi sanitari, a promuovere lo stato di salute della popolazione e a ridurre le ineguaglianze nella tutela della salute.

Per quanto concerne il primo punto, viene affermato, sulla base delle ricerche dell’OCSE, che le riforme nel campo sanitario potrebbero consentire un risparmio medio del 2% sul PIL entro il 2017, grazie a processi di riorganizzazione ed investimenti destinati a conseguire migliori risultati senza generare insostenibili incrementi delle risorse, secondo il criterio ormai consolidato del “better value for money”.

Pur riconoscendo che gli Stati membri sono direttamente responsabili per l’organizzazione e l’erogazione dei servizi sanitari, la Commissione li esorta a spendere non necessariamente di più, bensì in modo più razionale per migliorare l’efficienza dei propri sistemi, anche riducendo gli sprechi. In quest’ottica si propone di continuare ad accelerare la cooperazione tra Istituzioni europee e Stati Membri, nonché di diffondere l’informazione sulle migliori prassi a livello europeo.

Anche gli altri due temi presi in considerazione – la tutela della salute pubblica ed il superamento delle ineguaglianze – sono esaminati prevalentemente nelle loro conseguenze di carattere economico.

La salute di un individuo influisce, infatti, sulla sua produttività e, su larga scala, lo stato di salute della popolazione ha un forte impatto finanziario sul sistema sanitario nazionale. Gli investimenti in sanità possono dunque sostenere la crescita economica, consentendo alle persone di restare in buona salute ed attive più a lungo. Anche le ineguaglianze sull’accesso a servizi sicuri e di qualità, un dato che determina una differenza di 10 anni nell’aspettativa di vita tra classi sociali e Paesi diversi, costituisce secondo la Commissione, uno spreco di capitale umano inammissibile, originato da malattie evitabili e morti attribuibili appunto all’esclusione sociale.

Il Programma Sanità dell’UE, i Fondi strutturali e quelli per la ricerca e l’innovazione costituiscono gli strumenti finanziari predisposti per sostenere gl’investimenti nel campo della sanità in tutta l’Unione Europea.

Scarica: Investing in health_European Commission