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APPROFONDIMENTI – Israeli healthcare system: reticolo competitivo dei kibbutz sanitari

di Enrico M. Andreoli - 16.07.2013 10:55


di Enrico M. Andreoli, Giurista sanitario



Nella panoramica globale dei sistemi sanitari ve n’è uno, affacciantesi sul lato estremo orientale del Mar Mediterraneo, che presenta delle peculiarità interessanti.

Discorriamo del Sistema Sanitario dello Stato di Israele.

Lo Stato ebraico presenta un Healthcare System pubblico finanziato dalla tassazione specifica e generale che garantisce ai suoi cittadini una copertura assicurativa totale.

La fornitura dei servizi viene gestita su tre livelli di assicurazione sanitaria: l’Assicurazione Sanitaria Nazionale (National Health Insurance), i Servizi Sanitari Supplementari (Supplemental Health Services) e l’Assicurazione Sanitaria Privata (Private Health Insurance).

Nel primo livello la coverage viene assicurata dal Governo, il quale eroga gli health services sulla base di una quota capitaria basata sull’età e mediante quattro c.d. “Fondi Assicurativi” ( o “Mutue”) (Clalit, Maccabi, Meuhedet e Leumit) finanziati con fondi pubblici e il Ministero della Salute. E questa è la peculiarità israeliana.

Nel secondo level sono le stesse Mutue a garantire la copertura e a fornire i servizi direttamente o acquistandoli da fornitori esterni.

Esse offrono assistenza sanitaria per i casi più comuni di interventi a basso costo e additional services che integrano quelli contenuti nel c.d. “basket of service” ( o “pacchetto di servizi”).

Infine, le Assicurazioni Private controllate da una “Commissione di Assicurazione” del Ministero delle Finanze, il cui compito principale è quello di garantire la loro covering finanziaria.

La Legge sull’Assicurazione Nazionale contro le Malattie (National Health Insurance Law), detta i principi basilari del sistema:

1) Copertura universale e diritto di tutti i cittadini all’assistenza sanitaria;

2) Diritto ad un pacchetto di prestazioni predefinito per legge e accesso ai servizi essenziali;

3) Istituzione di una quota capitaria ad incentivo della competizione tra i Fondi Assicurativi a favore di anziani e poveri;

4) Riscossione dei premi assicurativi da parte dell’Istituto Nazionale di Assicurazione (NII – National Insurance Institute) per il finanziamento dell’assistenza sanitaria;

5) I Fondi Assicurativi devono fornire i servizi a chiunque lo richieda senza condizioni;

6) I cittadini hanno libertà di scelta del Fondo Assicurativo;

7) Aumento del controllo del Governo sulla spesa sanitaria dei Fondi.

Il tutto con l’obiettivo di aumentare e sostenere l’equità del sistema.

Il Ministero della Salute, oltre alle congenite missions di “garante” della salute della popolazione e del funzionamento efficace del sistema di assistenza sanitaria ed al di là delle deputate attività di controllo sulla sicurezza alimentare, idrica e sulla prevenzione dei pericoli alla salute derivanti da inquinamento, esercita altresì in modalità particolare la funzione di provider.

Difatti, il Dicastero fornisce assistenza sanitaria in due modalità: in via diretta attraverso i suoi ospedali e quelli delle quattro citate Mutue.

In questo secondo caso, i servizi ospedalieri vengono assicurati a tutti i membri delle quattro entità non governative sulla base di un accordo comune per cui, il Ministero si fa responsabile della qualità e monitora le manovre finanziarie di queste ultime. Questo non accade nel settore ospedaliero dove la presenza e gestione dello Stato risulta predominante.

In realtà, il “cuore” del sistema sanitario israeliano è rappresentato dai summenzionati quattro Insurance Funds (Clalit, istituito nel 1911, il Fondo più antico e vero founder del sistema, Maccabi, creato nel 1941 da medici immigrati tedeschi, Meuhedet, nel 1974, primo Fondo ad istituire il “24-hour a day Call Center” e Leumit, 1933).

Questi in una sorta di “competizione guidata” (dallo Stato) e in congiunzione con lo stesso sistema pubblico erogano una serie di specifici servizi.

Ogni cittadino è iscritto ad uno dei quattro Fondi con libertà di scelta e diritto di revocare la propria adesione due volte l’anno. Dal canto loro gli “Health Plans” hanno l’obbligo di accettare la richiesta di qualsiasi residente dello Stato di Israele. Possono essere considerati come dei mini-servizi sanitari, che soddisfano la maggior parte dei bisogni dei propri iscritti, fornendo un basket di servizi (uniforme, definito per legge e basato sulla reale necessità anziché sulla capacità economica di ognuno), al quale ogni cittadino ha diritto.

Inoltre provvedono, ut supra, direttamente o acquistandoli mediante contratti stipulati con fornitori esterni, anche a servizi sanitari supplementari. I servizi non inclusi nel pacchetto di base ricomprendono gran parte di quelli attinenti alla salute mentale (di responsabilità del Governo), l’assistenza infermieristica di lungo termine, l’assistenza alla maternità e l’assistenza odontoiatrica (per quest’ultima ogni singolo membro è responsabile finanziariamente su base individuale).

Il principio-guida è l’accessibilità a tutti secondo un criterio di equità.

I Fondi erogano diversi servizi di assistenza (primaria, secondaria e specialistica) e riabilitativi. Per quanto concerne la “primary care” in tre dei quattro Fondi il costo delle visite è totalmente coperto dal sistema della NHI (National Health Insurance).

Oggi in Israele all’interno dei Fondi Assicurativi operano circa 5.000 primary care providers coadiuvati da un numero consistente di infermieri e stipendiati direttamente dai Fondi stessi, i quali a loro volta ricevono i fondi pubblici direttamente dallo Stato.

Vi sono anche dei liberi professionisti che hanno la possibilità di accettare pazienti di altri Fondi.

Per la cura specialistica (“community-based specialist care”) le Mutue impiegano un mix di medici stipendiati e liberi professionisti; le visite sono coperte dal sistema dei cosiddetti “co-payments”, le compartecipazioni alla spesa.

La nota da segnalare nella disamina è che tre Fondi (Maccabi, Meuhedet e Leumit) non sono proprietari e non hanno la gestione degli ospedali (al contrario di Clalit), con l’unica eccezione per i Maccabi Health Services.

A completamento della composizione del sistema è opportuno inserire anche Magen David Adom (Stella Rossa di Davide) e il Corpo Medico delle Israel Defense Forces.

Una prima vision sulla peculiarità organizzativa ed erogante del sistema sanitario del Paese mediorientale, strutturato certamente anche in considerazione del particolare contesto geopolitico.

Una sorta di “mercato sanitario controllato” che permette un intreccio complementare equilibrato tra settore pubblico e privato.

Israeli Healthcare System: il reticolo competitivo dei “macro” health kibbutz.