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AIOP TOSCANA - Sanità privata, risorsa per il sistema toscano

 - 29.10.2012 14:58


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"Case di cura toscane a rischio chiusura"

Il 25 ottobre scorso, AIOP Toscana ha convocato una conferenza stampa per pubblicizzare la situazione di sofferenza in cui versa il settore. Riportiamo i dati salienti della riflessione del dr. Maurizio De Scalzi, Presidente AIOP Toscana, e del dr. Francesco Matera, Vice Presidente.





Qualità del servizio, soddisfazione degli utenti, risparmio di spesa per le casse regionali: è questo l'indiscusso apporto della sanità privata accreditata al sistema sanitario toscano e tutto questo nonostante il ricorso alle strutture private sia stato fortemente limitato dai tetti di spesa fissati dalla Regione Toscana. Tetti che già lasciano inutilizzata una rilevante quota del potenziale della sanità privata e gli effetti del Dpef 2013, se non mitigati, determineranno un ulteriore aggravio della situazione con ripercussioni inevitabili sui cittadini.

Nel 2010, dei 631.167 cittadini toscani che hanno fatto ricorso ad un ricovero ordinario o a un Day Hospital, solo il 9,7% di questi (in valore assoluto 61.254), in pratica solo un cittadino su dieci, ha potuto usufruire in convenzione dei servizi di una struttura privata accreditata.

A guidare le scelte dei toscani, non tanto la volontà degli utenti, quanto i "tetti" che fissano il limite massimo di prestazioni consentite in convenzione per le strutture accreditate toscane.

Dei 13.788 posti letto disponibili in Toscana il 17,9% (ovvero 2469) è nel privato accreditato. Gli ultimi dati disponibili, risalenti al 2009 - forniti da Aiop Toscana e Confindustria Toscana su una elaborazione dati del Ministero della Salute - indicano in Toscana, il rapporto fra strutture pubbliche e strutture private, rispettivamente al 59,20% e al 40,80%. Ma il tasso di utilizzo dei posti letto, indicatore indispensabile per capire il reale utilizzo delle strutture, fornisce un rapporto fra pubblico - privato, rispettivamente di 85% a 15%.

Le potenzialità delle strutture private accreditate pertanto, non sono state del tutto sfruttate. Avrebbero potuto fornire un numero di prestazioni superiore a quello realmente offerto. Gli effetti per i cittadini sarebbero stati tangibili su liste di attesa e qualità del servizio. Le casse regionali avrebbero ottenuto un risparmio: a parità di prestazioni, un servizio erogato in una struttura privata accreditata, pagato con tariffa fissa, stabilita da convenzioni, risulta meno oneroso dello stesso servizio fornito in una struttura pubblica.

"Vorremo essere utilizzati al meglio e secondo le nostre potenzialità - sottolinea Francesco Matera, presidente sezione Case di Cura di Confindustria Firenze -. Se le esigenze del servizio sanitario regionale in questo momento sono un contenimento della spesa, con le strutture private accreditate la spending rewiew è sicuramente obbiettivo perseguibile rispetto allo stesso servizio erogato nel pubblico.

Presenteremo a giorni una ricerca del Laboratorio Management e Sanità sulle performance delle strutture sanitarie toscane da cui risulta che le nostre sono sovrapponibili a quelle del pubblico".

Secondo dati forniti da Aiop Toscana (Associazione Italiana Ospedalità Privata Toscana) in base ad una indagine effettuata da Ermeneia - Studi e Strategie di sistema, la stima dell'inefficienza implicita dell'ospedalità pubblica in Toscana e' di 536,9 milioni di euro, il 23% del valore della produzione calcolata sulla base dei DRG, con riferimento a dati consuntivi del 2009.

Nel 2010 l'incidenza della spesa ospedaliera accreditata su l'intera spesa sanitaria regionale è stata del 3,2%, quella della spesa ospedaliera pubblica è stata del 57%. In concreto le Case di Cura Accreditate a fronte di prestazioni erogate pari al 9,7% sono costate al sistema sanitario regionale solo il 3,2%.

 

"In termini di efficienza siamo più performanti di una struttura pubblica. In termini di qualità e soddisfazione dell'utente, siamo molto più che competitivi - sottolinea Maurizio De Scalzi, presidente Aiop Toscana -. Siamo pertanto componente indispensabile del buon funzionamento della sanità Toscana: il solo pubblico non riuscirebbe ad assolvere, in tempi ragionevoli, alle esigenze di cura di tutti i cittadini".

L'effetto dell'ipotesi di riorganizzazione sanitaria prevista nel Dpef 2013 potrebbe avere effetti gravosi sui cittadini che rischierebbero di perdere i servizi offerti in convenzione dalle strutture private accreditate, vedendosi così costretti a ricorrere alla sola sanità pubblica, con conseguenti allungamenti delle liste di attesa.

Si calcolano in 10milioni le prestazioni fornite in un anno dai centri diagnostici toscani privati accreditati. Sono circa 200 i centri in tutta la regione.

Il 31 dicembre 2012 scade la convenzione con la Regione Toscana.

"Siamo disponibili come sempre ad una fattiva collaborazione. Ma vorremmo capire perché e quale razionalità ispira certe scelte" sottolineano Matera e De Scalzi" vorremmo anche sottolineare che il nostro apporto agli acclarati effetti sulla qualità dei servizi sanitari per i cittadini, si potrebbero poi sommare le ricadute occupazionali: sono oltre 3000 gli occupati nella sanità privata Toscana". 

Allegato PDF: Nota del Centro Studi Sede Nazionale AIOP sull’ospedalità privata toscana