Sedi Regionali e Provinciali

AIOP CAMPANIA - Accreditamento Istituzionale

 - 14.02.2013 13:34


SERGIO CRISPINO



Sul n.19 di Informaiop dello scorso 11 gennaio avevamo dato notizia di una importante sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava anticostituzionali alcuni articoli della legge campana sull’accreditamento. Sull’argomento, vista anche l’eco mediatica della notizia, il Presidente AIOP Campania, dr.Sergio Crispino, il 13 febbraio ha scritto una dettagliata lettera, tra gli altri, al Presidente regionale e Commissario ad acta On.Stefano Caldoro, che pubblichiamo integralmente.

Sulla Stampa di qualche giorno fa è stato dato grande risalto alla sentenza della Corte Costituzionale n° 292 dell’11.12.2012 con la quale – tra gli altri – è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo l’art. 1 co. 237 sexdecies della Legge Regionale Campania 14.12.2011 n° 23 per violazione dell’art. 117 co. 3 della Costituzione.

La Corte, infatti, ha ritenuto che i termini fissati dall’art. 1 co 796 lett. t) della Legge Statale 296/2006 siano espressione dei principi fondamentali riservati alla legislazione dello Stato (art, 117 co. 3 Cost.) nell’ambito della potestà normativa concorrente e ha ritenuto, quindi, che alla data del 1° gennaio 2013 tutti i termini stabiliti per il passaggio all’accreditamento istituzionale siano ormai decorsi.

La decisione del Giudice delle Leggi – a voler seguire gli articoli giornalistici – porrebbe in uno stato di sostanziale illegalità tutti i rapporti di accreditamento provvisorio attualmente vigenti nella Regione Campania.

È del tutto evidente che la situazione prospettata dagli Organi di Stampa sia assolutamente non condivisibile e, al riguardo, questa Associazione è ovviamente pronta ad un corretto confronto istituzionale affinché si trovi agevolmente una rapida soluzione al problema che, già al solo annuncio, ha prodotto ulteriore tensione nei rapporti fra le Aziende associate ed il settore Bancario-Finanziario che da sempre le sostiene in assenza di correntezza di pagamenti da parte delle AASSLL.

Nondimeno deve rilevarsi che la tesi dell’eventuale superamento del periodo di accreditamento provvisorio riguarda, in realtà e al di là del chiaro inadempimento della P.A. in ordine alle verifiche che si sarebbero dovute concludere nei tempi dettati dalla norma, sia le strutture private accreditate che quelle pubbliche. Poiché è noto che il percorso che conduce all’accreditamento istituzionale nella Regione Campania, ha avuto un andamento distonico, essendo state le sole strutture private obbligate entro un termine fissato con certezza, alla conformità alle nuove norme in materia di requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi con le prescrizioni contenute nella Delibera di Giunta Regionale n° 7301/2001 (cosa ormai ampiamente avvenuta), la conseguenza sarebbe che tutte le strutture sanitarie campane, pubbliche e private, verserebbero in uno stato di illegalità, nella quale, peraltro, le strutture pubbliche si ritroverebbero con un livello di maggiore gravità, atteso che la quasi totalità delle strutture private ha ottenuto il decreto autorizzativo ai sensi della citata Deliberazione regionale n° 7301/2001 (pertanto legittimate ad operare almeno in regime privatistico), mentre le strutture sanitarie pubbliche non hanno ancora conseguito questo risultato e sono quindi prive della obbligatoria autorizzazione all’esercizio e quindi, non potrebbero in alcun caso operare.

Poiché una conseguenza di tal genere appare pacificamente inverosimile e addirittura catastrofica in termini di erogazione di pubblico servizio e di continuità assistenziale a favore dei Cittadini della Campania, invito le Autorità in indirizzo al contraddittorio istituzionale al fine di individuare soluzioni corrette e, soprattutto, condivise.

Infatti, nessuna attività vessatoria posta in essere da parte delle Istituzioni ed inerente la liceità della erogazione delle prestazioni e quindi dei corrispettivi economici dovuti, sarà tollerata delle Strutture private accreditate che, essendo del tutto estranee ed incolpevoli rispetto alla situazione creatasi, si sono già dichiarate pronte a rivolgersi in modo compatto all’Autorità Giudiziaria per la richiesta risarcitoria del danno subito e subendo.

Distinti saluti.