Sedi Regionali e Provinciali

AIOP VENETO – Rovigo: sanità sempre meno attraente

di Roberto Manente - 25.07.2013 12:14


Vittorio Morello



Crescono le fughe di pazienti rodigini fuori regione e diminuisce drasticamente l’attrattività del sistema sanitario della provincia di Rovigo.

A dirlo sono i dati elaborati da Aiop Veneto partendo dal libro bianco del servizio socio sanitario della regione Veneto e dal recentissimo rapporto del SER (Sistema Epidemiologico Regionale).

Se nel 2005 erano 5.045 i pazienti che dal Polesine andavano a curarsi fuori regione, nel 2011 verifichiamo come siano saliti a 5.448, con un aumento delle fughe pari all’8%” spiega il presidente di Aiop Veneto Vittorio Morello.

Nel medesimo periodo i pazienti provenienti da altre regioni che hanno scelto di farsi curare nelle strutture ospedaliere del Polesine sono passati da 7.023 a 4.334 con una perdita di attrazione di oltre il 38%. A questo si aggiungono, per gli anni successivi, i tagli e le nuove schede ospedaliere varate dalla giunta regionale, che non faranno altro che contrarre la capacità erogativa e, specularmente, quella attrattiva delle strutture nostre associate: tagliando pesantemente i posti letto di chirurgia ordinaria, che sono quelli maggiormente attrattivi, si mortifica la mobilità e il Polesine registrerà performances sempre peggiori”.

Sono molteplici i fattori che, per il presidente di Aiop Veneto, influiscono negativamente sulla attrattività sanitaria polesana: non solo il taglio dei posti letto (20 posti in meno alla casa di cura “Città di Rovigo”), ma tutte quelle situazioni in cui l’attività viene modificata verso forme di ricovero di day surgery o ambulatoriale che, normalmente servono l’utenza locale e non i pazienti extra regione.

Eppure le strutture private, che rappresentano il 18% dell’offerta sanitaria regionale, sono in grado di coprire” il 44% della capacità attrattiva. Se non cambiano le politiche, il Veneto e il Polesine rischiano di trovarsi col cerino acceso in mano” - aggiunge Morello.

Credo che si possano e si debbano fare essenzialmente due cose. Prima di tutto servirebbe accreditare tutti i posti letto autorizzati che le strutture convenzionate hanno in esubero rispetto a quelli già accreditati dalla regione per tutti i pazienti provenienti da fuori Veneto. Che in futuro (da ottobre) potranno arrivare non solo dall’Italia, ma da tutta la Ue. Noi siamo perfettamente in grado di accoglierli e curarli. Ma non potremo farlo se la regione ci blocca l’offerta vale a dire i posti letto”.

Secondariamente, il presidente Aiop auspica che la regione Veneto elimini gli accordi di mobilità con l’Emilia Romagna, perché è assurdo che in prospettiva “sia più facile curarsi a Rovigo per un berlinese o un parigino che per un ferrarese o un bolognese”.

Il presidente di Aiop Veneto (e Ad della casa di cura “Santa Maria Maddalena” di Occhiobello) ricorda poi che “nonostante i dati confermino come il settore privato accreditato sia una risorsa, nel corso degli ultimi anni i tagli si sono concentrati in misura, riteniamo del tutto sproporzionata, proprio sul nostro settore. In soli due anni, aggiunge, sono state tagliate risorse per oltre 90 milioni di euro (a cui si aggiungono altri 50 milioni tagliati nel 2013 al settore ambulatoriale convenzionato). Tagli enormemente sproporzionati rispetto alle disposizioni di spending review nazionali. Il Veneto ha usato la scure come nessuna altra regione concentrando sul nostro territorio regionale circa il 30% di tutti i tagli previsti dal governo”.

In questo quadro le liste di attesa andranno peggiorando per tutto il 2013.

Oltre il 50% delle prestazioni erogate viene pagato direttamente dai cittadini che preferiscono mettere mano al portafoglio piuttosto che aspettare mesi in coda. É una situazione pesante che si ripercuote anche sui livelli occupazionali dove – aggiunge Morello - si sta concretizzando quell’allarme che abbiamo sempre lanciato. Se le schede verranno approvate così come annunciate in giunta avremo ulteriori abbattimenti occupazionali. Spero che la regione cambi direzione. Quello che si sta facendo è autolesionista sia per il privato che per il pubblico. In Veneto la presenza, in termini di posti letto del settore privato accreditato, si attesta al 16,5% (rispetto ad una media nazionale del 29,6%), Il settore “costa” solo l’11,9% della spesa ospedaliera totale, pur producendo il 18% delle prestazioni erogate dal sistema sanitario. In provincia di Rovigo il dato è leggermente superiore a quello regionale, ma di molto inferiore rispetto a quello nazionale”.

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